Con l'intervento conclusivo del Segretario generale, Carmelo Barbagallo, si chiude un percorso e si avvia la fase di attuazione delle decisioni che saranno dettagliate nelle Conferenze regionali delle prossime settimane.

È stata una relazione a tutto tondo, quella di Barbagallo, ma con un accento particolare sulla vicenda dei contratti. Il messaggio è chiaro: la Uil tira la volata ai contratti. "Se ci sono le risorse e le condizioni - ha detto - siamo pronti a fare quello del pubblico impiego anche da soli.

La Conferenza si è svolta a Roma, presso il Marriott Park Hotel dal 3 al 5 novembre coinvolgendo 1.067 delegati e oltre 600 invitati, per un totale complessivo di circa 1.800 presenze allo scopo di proseguire nel percorso di rinnovamento iniziato a Bellaria nel 2012.

Il nostro Segretario Generale Nicola Turco ha parlato di DIRITTI, UGUAGLIANZA,  PUBBLICO  e POLITICA, che hanno caratterizzato l'azione sindacale degli ultimi anni. Della necessità di riprenderci il ruolo che spetta al sindacato,  perchè  un indebolimento del ruolo di questo porta all'aumento della forbice tra redditi alti e redditi bassi e ha portato in Italia alla concentrazione nelle mani di pochi della ricchezza e, soprattutto, all'indebolimento del welfare.  

Ha dato pubblicamente atto all'attuale segreteria nazionale confederale e a Carmelo Barbagallo in particolare del cambio di rotta, necessario alla difesa della DIGNITA' dei lavoratori del pubblico impiego e, in ultima analisi, dei cittadini tutti. Perchè noi per primi desideriamo una pubblica amministrazione che funzioni davvero, ma questo non è possibile se non si torna ad investire in formazione, in sicurezza, alla valorizzazione della professionalità dei pubblici dipendenti, che sono coloro i quali ogni giorno in concreto traducono in fatti i diritti previsti dalle leggi.

Tutto ciò, ovviamente, non può più prescindere dal rinnovo contrattuale, fermo ormai da 7 anni: il contatore sul nostro sito ha superato i 2.500 giorni senza contratto, ovvero due tornate contrattuali mancate.

Tutti insieme dobbiamo sentirci INDIGNATI, senza commettere l'errore di stilare una classifica per decidere chi sia più meritevole di tutela, perchè tutti siamo meritevoli di grande attenzione.

E' importante anche ricordare all'opinione pubblica che spesso ha accerchiato e attaccato duramente i dirigenti sindacali che sono loro i primi a mobilitarsi sui posti di lavoro e nelle piazze, sotto la pioggia battente, o il sole cocente, per combattere contro i diritti negati, al fianco delle fasce più deboli della popolazione, consapevoli che la loro tutela è imprescindibile se si ragiona del benessere della nazione.

Ha concluso lanciando una provocazione al tavolo della presidenza: quella di rivalutare la rappresentatività delle categorie ragionando non solo sul valore economico delle tessere, ma anche sulla qualità delle azioni poste in essere e dall'impegno profuso dagli uomini e dalle donne di questa organizzazione. Il nostro coordinamento territoriale sa bene quanto la passione possa a dispetto dei numeri e torna alla camera sindacale pronta a proseguire nella direzione data.

Di seguito travate qualche dato utile a ragionare sulle grandezze (relative) e sulla forza della nostra organizzazione

tesseramento